Galanterie tra ex fidanzati, o, più plausibilmente, bon ton reso obbligatorio dallo status di star. E così, anche se secondo i soliti ben informati non si sono lasciati proprio da buoni amici, Cameron Diaz e Justin Timberlake - oggi in Italia, insieme ad Antonio Banderas, come doppiatori nella versione originale di Shrek terzo - sono costretti non solo a questo tour promozionale in comune, ma anche a scambiarsi attestazioni di stima. "Lui è una persona splendida", dice l'attrice, con un sorrisone sulle labbra leggermente forzato. "Grazie Cameron!", le risponde, come impone l'etichetta, la popstar prestata al cinema.
E dire che i responsabili dell'ufficio stampa avevano chiesto: "Niente domande personali". Ma c'è chi dribbla il veto ponendo il quesito non alla diva, ma al personaggio che interpreta nel cartoon: "Cosa avrebbe detto la principessa Fiona, se avesse saputo che il suo ex fidanzato si sarebbe unito alla banda di Shrek?". E mentre Timberlake esprime il suo disappunto per aver posto la questione, fingendo di cadere dalla sedia per lo sconforto, la Diaz non si sottrae: "Sono sicura che Fiona sarebbe felicissima - spiega - perché il suo ex boyfriend le piace molto, è meraviglioso, pieno di talento. Insomma, un ottima new entry, nella famiglia di Shrek".
Il film. Ma questo è l'unico momento di (auto) gossip, in un incontro tutto centrato sul film targato Dreamworks: divertente come i primi due, in uscita nelle nostre sale il prossimo 31 agosto, centrato ancora una volta sui personaggi di Shrek, Fiona (la Diaz, nella versione originale), Ciuchino e il Gatto con gli stivali (uno strepitoso Banderas, che doppia anche l'edizione italiana). L'avventura comincia con la morte di Re Harold: lo scettro dovrebbe passare così all'orco protagonista della saga, alle prese anche col trauma della paternità. Per evitare di regnare, il nostro eroe decide di partire alla ricerca di un giovane cugino di Fiona, Artie (Timberlake), unico altro possibile pretendente: ma le cose si complicano, e per risolverle ci vorrà il contributo di Fiona e della sua squadra di principesse, prese di peso dalle altre fiabe.
Cameron, la femminista. Alta, magrissima, vestita con jeans, t-shirt bianca e microgiacchino scuro, la diva è l'unica, tra i presenti, ad aver doppiato tutti e tre gli Shrek: "Questa terza avventura - sottolinea - mostra come i realizzatori abbiano voluto davvero dare il meglio, per far evolvere i vari personaggi". Ma in questo terzo film c'è qualcosa di più: un messaggio al femminile, almeno a sentire l'attrice. "Fiona - spiega - mostra come le principesse non siano affatto delle donne meravigliose chiuse nelle loro torri, in attesa di essere salvate. Ma persone che quando incontrano l'amore riescono ad accettare se stesse, a diventare attiva: trovando la felicità. Credo che questo sia un esempio straordinario, per le donne moderne". Unica nota stonata del discorso è che a farlo è una donna bellissima e magrissima, al contrario del suo alter ego - grassoccio, bruttino - del film.
Justin, il vanesio (reo confesso). Del terzetto, la popstar amata da milioni di ragazzine, in tutto il mondo, è l'unica new entry: "Sono l'ultimo arrivato, nelle famiglia - ammette - ho cercato di tenere il passo con questi personaggi meravigliosi, di non perdere il ritmo, di rendere reale Artie, adolescente in piena tempesta ormonale. E quando ho visto il film, e sentito la mia voce, ho detto: 'Oddio, faccio davvero parte di Shrek!'". Quanto al suo fare la spola tra musica e cinema, Timberlake confessa di "essere molto vanitoso, mi piace riflettermi in molti specchi"... Infine, spiega il fatto che nella pellicola ci sono sue canzoni così: "Ho recitato con la stessa intensità di dieci anni di carriera musicale, poteva bastare...".
Antonio, il poliglotta. Alla sua seconda esperienza nei panni - esilaranti - del Gatto con gli stivali, Banderas ha accettato di doppiare anche la versione spagnola e quella italiana. "Non è stato facile - racconta - visto che partivo dall'inglese, che è una lingua molto sintetica, mentre le altre due non lo sono. Certo, in italiano mi sentirete con l'accento spagnolo: ma ho cercato comunque di lavorare al meglio". Per il resto, così come la Diaz, anche lui sottolinea come, dopo l'enorme successo dei due episodi precedenti, i realizzatori "non si siano affatto rilassati, sul versante tecnologico come su quello artistico". Conseguenza: un film sicuramente all'altezza dei precedenti.
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